Luca 12:8 Inoltre vi dico: Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio;
Luca 12:9 ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Luca 12:10 Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo gli sarà perdonato, ma chi bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato.
Che significa riconoscere Cristo davanti agli uomini? Forse il coraggio della testimonianza verbale? L’accettarlo pubblicamente e il credere in Lui come figlio di Dio? Sì, certamente, ma anche e soprattutto importa l’aspetto della superiore Testimonianza del cuore nei confronti degli altri uomini che è infine la Carità.
Non a caso il terzo versetto del Vangelo di Luca qui riportato parla di bestemmia contro lo Spirito Santo quale antitesi al riconoscere Cristo davanti agli uomini. Possiamo quindi dedurre che rinnegare Cristo davanti agli uomini voglia dire soprattutto non esercitare la carità nei confronti degli uomini ovvero rapinare vedove ed orfani, profittarsi vilmente dei deboli incapaci e rifiutarsi cinicamente, potendolo fare, di aiutare chi sia veramente nel bisogno, magari affossandolo ancora di più proprio perchè è debole. Questo peccato commesso in coscienza, con la consapevolezza del suo peso per l’altro uomo è quello che non viene perdonato perché è un disconoscimento del fatto che lo Spirito di Dio sia presente in altri, è un tentativo di uccisione dello Spirito di Dio nell’uomo, è la vera ed unica bestemmia! Perciò poco importa a Cristo che uno si professi Cristiano a parole oppure Ebreo non credente nella sua divinità oppure ateo totale (per questi ultimi due è comunque previsto il perdono). Quello che invece importa per tutti, ai fini del giudizio finale, è l’agire o il non agire secondo lo Spirito di Carità. Ed ancora dobbiamo precisare bene che Carità è qualcosa di ben superiore ad elemosina nel senso che l’elemosina può essere strumento, mezzo per la Carità, come pure tantissime altre cose si rendessero di volta in volta necessarie a soccorrere la vita del fratello in stato di bisogno, ma non ne sarà mai la sorgente! Anzi dirò che la legge di mammona e del profitto rappresenta proprio la negazione sostanziale della Carità e che il denaro elargito, da solo, non può mai conferire la Carità ad un uomo se già questi non la possiede nelle proprie “fondamenta” vitali, come dice bene Paolo:
1Corinzi 13:3 E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
Carità e donazioni di denaro o di beni, sono perciò due cose assolutamente diverse e distinte; diffidate pertanto da tutti quelli che vogliono farvi credere in modo semplicistico che donare denaro sia fare Carità.
In proposito, oggi 27 agosto mi giunge notizia questo link ad un articolo relativo a madre Teresa di Calcutta che ritengo assai indicativo.